IL DOLORE, QUELLO PIENO DI RABBIA
- an
- 27 ago 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Qualche tempo fa, in una giornata di quelle proprio nere, ho scritto di getto le parole che trovate di seguito.
Rileggendole mi sono accorta della rabbia che c'è dentro, e mi sono chiesta se fosse il caso di pubblicare un testo così duro. Ho deciso di sì. È ora che ci facciamo sentire anche noi, donne che non riescono a diventare madri, e che smettiamo di censurare i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre frustrazioni.
In un mondo che venera e osanna la figura della madre,noi donne non fertili non abbiamo voce.
Siamo un tabù, una cosa lontana che non tocca nessuno, la vergogna, la faccia da nascondere.
Nessuno pensa a noi, alla nostra sensibilità, al nostro dolore e a quanta forza dobbiamo avere quotidianamente per lottare e andare avanti, per cercare di realizzare i nostri sogni o anche solo per tornare a star bene con noi stesse.
«Ci sono dei giorni in cui davvero odi tutto il mondo, perché tutto il mondo non può capire il tuo dolore. Ma cos'è questo dolore?
È stanchezza, per me. Sfinimento, prosciugamento...
Inizio a voler darmi per vinta, e smettere di provarci...perché quando non ci provi ritorni per un attimo uguale alle altre donne: non provi non puoi fallire. Invece quando provi fallisci, sempre.
E poi vorresti strozzare tutte le altre mamme, che molto spesso nemmeno lontanamente conoscono questi altri percorsi di sofferenza. Per non parlare di quelle che se non sei mamma non puoi capire... come se il tuo non riuscire o non volere (perché loro cosa ne sanno?) creare un'altra vita ti rendesse un mostro senza cuore e incapace di amare.
Io so amare. E se non potrò amare un figlio amerò mio marito, mia sorella, i miei genitori, il mio gatto, i miei amici.
Care mamme fortunate, un figlio non vi rende in assoluto capaci di amare. Anzi, molto spesso vi rende egoiste verso il resto del mondo. Voi non capirete mai cosa significa dover riuscire a colmare quel vuoto.
Faccio pensieri cattivi a volte, lo so.
Penso che alcuni bimbi siano brutti, che molte coppie che hanno dei figli siano cesse, che certe coppie non dureranno un paio d'anni con figli... penso a quando i loro pargoletti che riempiono le pagine di instagram e facebook diventeranno dei ragazzini puzzolenti e brufolosi di 12 anni...
Mi metto ad aspettare la mia piccola rivincita.
Aspetto ansiosa, e cattiva lo so, di vedere famiglie sfasciate, mamme stanche, sole e brutte, uomini scappare e tanta alterigia cancellarsi dalle loro facce.
Sì, pensate pure che io sia un mostro. Ma oggi per me chi si dispera? Nessuno.
Lo so che di donne nella mia situazione ce ne sono tante, ma sono, siamo nascoste. Vorrei parlare, piangere, disperarmi con loro che come me forse non diventeranno mai mamme, ma non so dove trovarle.
Vorrei abbracciarle tutte, forte più che posso.
Dove siete? Perché io vorrei tanto farvi vedere il mio dolore.»
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