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LA NUOVA ME

  • Immagine del redattore: an
    an
  • 18 mar 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

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Qualche settimana fa ho fatto una story su Instagram in cui annunciavo imminenti novità. Non sono impazzita... la grande notizia c'è! Non sono incinta, ahimè… ma per me è ugualmente un grandissimo traguardo...anzi immenso!


Sono passati diversi giorni da quando vi ho lasciato in sospeso. Sono state settimane super piene e solo oggi ho trovato il tempo di raccogliere tutti i pensieri e dirvi cosa sta succedendo. Siete pronte??


Rullo di tamburi...HO LASCIATO IL MIO LAVORO!!!


Detta così potrebbe sembrare più facile di quello che è stato, ma in realtà dovete sapere che il lavoro per me constava solo di un'altra persona: la mia socia/collega con cui abbiamo uno studio come libere professioniste. Io e lei, nessun altro. Dopo quasi 6 anni di lavoro insieme, ho detto basta. Una decisione meditata per mesi, ma con motivazioni che hanno iniziato a sedimentare in me più di 3 anni fa, proprio con la sua prima gravidanza (ricordate che ora è nuovamente incinta?). Noi all'epoca non avevamo ancora iniziato la ricerca di un figlio, quindi non pensiate che la mia decisione sia legata a questo. Assolutamente no. Sicuramente in lei l’arrivo di un figlio ha portato dei cambiamenti, ma forse ha anche accentuato dei lati del suo carattere che prima intravedevo e basta.


Non voglio farvi una supercazzola dei mille motivi che mi hanno portato a prendere questa decisione, di tutte le cose che non sopportavo più di lei, dei pianti e degli incubi notturni all’idea di vederla l’indomani, di quello che mi aspettavo e che non è mai arrivato. Ho già rotto enormemente le scatole a marito, sorella e amiche con dovizie di particolari sul suo essere immatura, egoista, egocentrica, irrispettosa, viziata e chi più ne ha più ne metta!


A voi voglio raccontare perché l’ho fatto e come mi sento adesso. Ma per fare questo devo tronare indietro a circa due mesi fa. In quel periodo il piano “SOPPORTA COLLEGA” concordato con mio marito nel periodo Natalizio era il seguente: sopporta intanto cerca qualcos’altro!


Poco dopo però la Collega mi ha dato la notizia della sua seconda gravidanza. Sento stringersi il cappio intorno al mio collo: mi torna alla mente la sua maternità infinita e il suo comportamento totalmente fuori di testa di quel periodo. Già adesso faccio più della metà del lavoro allo stesso stipendio e penso: “ma dopo con due figli cosa succederà!? Fino a che limiti devo accettare questa situazione che reputo ingiusta?”

Questi pensieri iniziano a ronzarmi sempre più assiduamente per la testa, in studio continuano a succedere cose che mi infastidiscono, e lo scontento aumenta. Dentro di me cerco però di tenere duro in vista di qualche imminente via di fuga.


Poi circa 3 settimane fa andiamo a Torino per la visita di controllo col prof. Menaldo, dopo il ringiovanimento ovarico. Il professore è contento dei risultai ottenuti e ci consiglia di fare un tentativo di ICSI sul prossimo ciclo mestruale! Non ce l’aspettavamo così presto…eravamo tarati su Aprile, più che su Marzo. Ma se il suo consiglio è questo noi vogliamo seguirlo. Ed è proprio questa decisione che “a domino” mi impone di chiudere il rapporto lavorativo con la Collega.


Mesi fa, in una delle bellissime chiacchierate con la mia agopuntrice, lei mi ha fatto riflettere su quanta energia questo rapporto lavorativo mi succhiasse e quanta rabbia e rancore creasse in me. Il passo da fare è stato subito chiaro per me: se vuoi fare un tentativo di fecondazione assistita devi liberarti di ogni cosa negativa!


Ecco ragazze, ora vi ho svelato tutto quello che ho fatto in queste settimane. Ho corso come una matta tra medico, ospedale e cliniche private per fare tutti gli esami richiesti dalla PMA, ho parlato con la Collega, ho finito gli ultimi lavori in sospeso e ho chiuso quella porta, per sempre.


Venerdì mattina, quando ho portato via qualche prima cosa dallo studio ho realizzato di essere LIBERA. Questa è la sensazione che ho e che non avevo ormai da anni, nonostante fossimo solo in due. Questa persona aveva una dipendenza lavorativa da me molto forte e mi lasciava letteralmente senza energie. Ma non solo: oltre a questo minava la mia autostima, mi faceva arrabbiare, mi riempiva di risentimento e negatività. Mi guardavo da fuori e mi facevo pena: come potevo continuare a sopportare tutto questo?? Era troppo, unito a quanto devo sopportare già nella mia sfera privata, era assolutamente troppo.


Voglio che sia chiaro che l’imminente tentativo di fecondazione assistita non è stato il motivo scatenante di questa scelta. A questa decisione sarei arrivata comunque in breve tempo, mese più mese meno. Sicuramente però ha velocizzato il tutto e mi ha aiutato a darmi delle priorità.

Ho fatto tanto in questi mesi dopo il primo tentativo di ICSI di settembre. Agopuntura, medicina cinese, un nuovo centro dove mi hanno rivoltato come un calzino, ringiovanimento ovarico… e non voglio sprecare neanche un briciolo dell’energia che questo percorso richiede. Non voglio sentirmi piena di rabbia e di negatività, non voglio sentirmi schiacciata e sminuita. Nelle prossime settimane voglio solo stare bene, dedicare tutto il mio tempo a me stessa, a mio marito e ai nostri progetti. Voglio condividere le mie giornate con le persone che amo, scegliere cosa fare ed essere libera.


Questa leggerezza e apertura di mente la voglio portare sempre con me, anche nei prossimi mesi. Nella ricerca di un nuovo lavoro, nella realizzazione dei miei progetti, in ogni scelta che farò. Mi sono liberata di un peso grandissimo, che mi spegneva e incupiva. Voglio essere felice e per farlo devo partire da me. Qualunque sarà l’esito di questo secondo tentativo.

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