LA TUA NASCITA
- an
- 26 feb 2020
- Tempo di lettura: 5 min

Sono passati più di due mesi da quanto la nostra piccola è arrivata. In questi primissimi mesi mi sono dedicata totalmente a lei e a me. Ora sono pronta e voglio raccontarvi come sono stati l’ultimo mese di gravidanza e il parto, nel bene e nel male.
La mia è stata una gravidanza meravigliosa. Dopo le ansie dei primi mesi, passata la morfologica e da quando ho iniziato a sentire la piccola scalciare, mi sono davvero goduta questi lunghi mesi. Non solo ho trovato un nuovo lavoro al terzo mese di gravidanza (e mai me lo sarei aspettata!), ma i miei nuovi colleghi mi hanno riempito di attenzioni e fatto vivere davvero bene questa dolce attesa.
Ho lavorato fino alla fine di novembre, praticamente sino all’inizio del nono mese. Ad inizio dicembre è rientrato a casa anche mio marito, che finalmente è stato ritrasferito nella nostra città dall’azienda per cui lavora. Ma proprio queste ultime settimane, che mi sarei voluta godere, si sono rivelate le più dure…
Proprio i primissimi giorni di dicembre mi ricoverano una notte in ospedale perché la piccola mi schiaccia l’uretere destro ed ho dei dolori lancinanti al fianco… In ospedale mi fanno degli accertamenti per escludere un’infezione ai reni, che per fortuna non c’è! Alla fine passo queste ultime settimane a dormire pochissimo di notte tra dolori e pipì ogni 3 ore.
Quello che però mi ha davvero turbato in queste ultime settimane è che alla dimissione dall’ospedale mi riscontrano una situazione di polidramnios, cioè un’eccessiva quantità di liquido amniotico. Lo stesso giorno faccio l’ultimo controllo previsto dalla mia ginecologa che effettivamente verifica a sua volta questa condizione, che non avevo mai avuto nei mesi precedenti.
Il polidramnios può essere idiopatico, cioè senza causa, ma può anche essere sintomo di malformazioni nel bambino…… A fronte di tutti i precedenti esami andati sempre bene (traslucenza, morfologica ecc..) la mia ginecologa mi dice di stare tranquilla, ricontrolla comunque tutto quello che c’è da controllare e a suo avviso è tutto regolare. Le sue preoccupazioni sono più che altro per me e per la mia pancia enorme…ecco svelato il mistero di cotanta panza! Il polidramnios può causare alla madre serie difficoltà respiratorie. Ma a me non importa un cavolo di come stavo io (comunque bene, avevo solo una pancia molto ingombrante) mi premeva sapere che la piccola non avesse problemi e fosse sana.
Decido quindi di fare un’ecografia di II livello, per essere più tranquilla. Anche questo professore non riscontra anomalie nella piccola. Mi dice solo che la bimba è “grande” e quindi ci sta che ho un po’ più di liquido. A suo avviso il mio polidramnios non è così accentuato.
Poi mi imbatto in lui…un ginecologo dell’ospedale che mi fa la visita a circa 10 giorni dal termine. Mi ribadisce che spesso il polidramnios insorto nelle ultime settimane di gestazione è idiopatico. Poi però mi fa anche un elenco di malformazioni che questo liquido aumentato potrebbe celare… Grazie! Tanti saluti e mi danno appuntamento per una nuova visita il giorno del termine.
Forte di quello che ci aveva detto il professore all’ecografia di II livello cerco di stare tranquilla, intanto ripeto alla mia piccola di arrivare prima perché io il ginecologo dell’ospedale non lo voglio proprio rivedere! E così è stato…
Dopo un paio di giorni la sera mentre leggevo a letto inizio a sentire qualche leggera contrazione, prendo comunque sonno. Mi sveglio la mattina presto con ancora lievi contrazioni, vado in bagno e trovo sangue sugli slip… Al corso ci avevano detto di andare in ospedale se avessimo visto del sangue, e quindi io e mio marito andiamo. In ostetricia mi fanno tracciato e mi visitano: contrazioni ancora molto irregolari e distanziate, dilatazione di 1 cm… mi rispediscono a casa.
A casa mi metto a letto e riprendo sonno, le contrazioni passano del tutto.. falso allarme?
Arriva sera, io e mio marito verso le 20 ceniamo… e poco dopo bamm!! Ripartono le contrazioni ma molto più forti. Decidiamo di aspettare, non volgiamo essere rimandati di nuovo a casa… Ma dopo mezz’ora non ce la faccio più, le contrazioni iniziano ad essere molto dolorose e più ravvicinate e decidiamo di andare. Ancora non siamo usciti dalla porta che io invoco già l’epidurale!
In ospedale mi fanno solita visita e solito tracciato, mi ricoverano alle 23 circa. E qui iniziano le mie 12 ore di passione… Da mezzanotte le contrazioni diventano sempre più forti e frequenti, chiedo l’epidurale ma sono troppo poco dilatata. Inizia una notte lunghissima, tra letto, palla, borsa dell’acqua calda e qualche piccola passeggiata per il corridoio. Impossibile per me riposare se non qualche secondo tra una contrazione e l’altra. Ogni 3 ore chiedo di essere visitata per capire se possono farmi l’epidurale… ma niente, ancora indietro. Alle 7 del mattino ero ancora a 4 cm, troppo poco. Allora mi decido… faccio una doccia bollente di 45 minuti e dopo mi faccio il corridoio del reparto avanti e indietro per 2 o 3 volte con il sostegno di mio marito (che a voi sembrerà poco, ma ci avrò messo più di mezz’ora!).
Alle 11 mi portano in sala parto per visita e tracciato. Sono arrivata quasi a 6 cm e posso finalmente avere l’epidurale! Abbraccio l’ostetrica (tra l’altro mia ex compagna di pallavolo ai tempi del liceo) e scoppio a piangere dalla gioia… Mentre aspettiamo l’anestesista l’ostetrica mi fa dei meravigliosi massaggi alla schiena e inizio un pochino a provare sollievo! Alle 12,30 circa arriva l’anestesista, il mio angelo!! Dopo un’oretta finalmente il dolore inizia scemare, fino a scomparire del tutto. Mi lasciano un paio d’ore in sala da sola con mio marito per riposare.
Verso le 15,30 la mia super ostetrica mette su la musica e facciamo esercizi per aiutare la bimba a scendere bene. La situazione è davvero bella, quasi surreale… siamo io, mio marito e lei. Chiacchieriamo ed io intanto faccio questi esercizi a tempo di musica.
Verso le 17,30 mi visita e la dilatazione è ormai completa. Mi rompe il sacco (mamma mia quanto liquido!) e poi mi mette un catetere per svuotarmi la vescica (con l’epidurale non riuscivo a fare pipì da sola) in modo che la piccola abbia tutto lo spazio che le serve per scendere.
Sono le 18… è ora di iniziare a spingere. Mi abbassano la dose di analgesico in modo che possa tornare a sentire un po’ le contrazioni. Si comincia, la nostra piccola sta per arrivare. Dopo qualche spinta l’ostetrica si accorge però che i battiti della bimba quando spingo diminuiscono e va a chiamare il medico di turno. Mi fanno un’ecografia e vedono che la bimba non è incanalata bene, cioè non si presenta con la nuca ma un po’ girata. L’ostetrica mi fa cambiare posizione per vedere se la piccola riesce a mettersi meglio, ma niente da fare. Si torna in posizione supina, altra dose di analgesia e respiri profondi per mandare l’ossigeno necessario alla bimba.
Dopo una decina di minuti la sala parto si affolla di persone: 2 medici, una specializzanda e almeno 3 o 4 ostetriche…. La mia ostetrica dice a mio marito di spegnere la musica. Io sono come in una bolla, mi lascio guidare da loro, mi affido a loro. Mio marito, mi dirà poi, inizia un pochino a preoccuparsi. Il nuovo medico che arriva tenta qualche manovra per cercare di girarle un pochino la testolina, ma niente da fare. Dall’ecografia vedono che ha anche il cordone messo non benissimo. Decidono di usare il “kiwi”, cioè la ventosina per aiutarla. Mio marito è lì al mio fianco, non smette di darmi forza e di incoraggiarmi. Le ostetriche mi aiutano, mi guidano… e dopo solo 3 spinte (e un bel taglio) la nostra piccola viene alla luce!
La visitano subito, e sta benissimo. Il neonatologo fa tutte le verifiche visto il mio polidramnios, ed è tutto a posto. Tiriamo un sospiro di sollievo per tutto: le preoccupazioni delle ultime settimane, il parto andato non proprio benissimo… Adesso nulla importa più!
Comments