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UP AND DOWN

  • Immagine del redattore: an
    an
  • 8 gen 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Sono diverse notti che non riesco quasi a chiudere occhio. Guardo il soffitto intanto che i pensieri si rincorrono nella mia mente senza darmi pace.


Il giorno della befana siamo andata a casa di amici di mio marito, persone che a me non piacciono molto, ma una volta all'anno faccio lo sforzo di vederli. Apriamo la porta e tac...un bel pancione che proprio non mi aspettavo. Sarei voluta scappare. Lei 40 anni rimane incinta solo a guardarla..io di diversi anni più giovane il vuoto cosmico.


Finito il pranzo, convenevoli ecc, finalmente andiamo via. Ma per me queste sono pugnalate che ci mettono giorni, a volte settimane per rimarginarsi. Non fraintendetemi: come già detto in tanti post non è cattiveria nei confronti delle fortunate gravide, ma solo tanta rabbia per me stessa, per la mia condizione.


Ogni volta che vedo un pancione, che mi arriva la notizia che tizia aspetta un bimbo, che lo vedo in un film, lo leggo in libro dentro di me c'è una lama tagliente che mi scalfisce un pochino. È come una ferita che non si rimargina mai del tutto.


A volte penso di essere guarita. Sono quelli che io chiamo i momenti UP: credo che non faccia più male, che va bene anche non riuscire ad avere un figlio, che sono in grado di accettare le gravidanze degli altri senza battere ciglio, che posso essere felice comunque.


È una bella megagalattica.

Non passa mai.


Quando entro in questi momenti DOWN vorrei chiudermi in casa, non sentire e vedere nessuno. Mi sento marchiata, come se tutti potessero vedere il mio dolore, la mia vergogna. Vorrei avvolgermi in una coperta, prendere il gatto e piangere tutte le lacrime che ho dentro. Sì, ancora un'altra volta.


È una sensazione tremenda, un'ombra che non mi abbandona mai. Il fatto è che vorrei almeno essere felice, in qualche modo che ancora non ho ben capito... ma come si fa?? Mi sento soffocare. A complicare ancora di più le cose il fatto che mio marito sia ancora lontano.

Tornerà mai? Quando avremo una casa tutta nostra? Riusciremo mai ad avere un figlio? Almeno una volta al giorno la mia mente va a questo pensiero. Ma che dico una volta...almeno 50!


E intanto il tempo passa, e io mi sento invecchiare, sento quelli che dovrebbero essere gli anni più belli della mia vita scivolare via pieni di tristezza e di dolore. Mi chiedo se prima o poi tornerà a splendere il sole sulla mia vita, se queste nubi nere si dissolveranno e tornerà il sereno. Appena mi sono sposata avevo tante speranze, progetti, ero piena di entusiasmo e di gioia, invece ora mi sento arida, fragile, rassegnata...come un inverno che non finisce mai.


La felicità è una condizione a cui tutti aneliamo, ma a volte è davvero difficilissimo raggiungerla... almeno per alcune persone.

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